Tasso Leasing e T.A.N. : riflessioni alla luce delle Sentenza Corte d’Appello Torino n. 699/2018

Ha fatto molto discutere, tra gli addetti ai lavori, la Sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino n. 699/2018, in tema di tasso leasing e TAN (Tasso Annuo Nominale).
Secondo quanto indicato dalla Banca d’Italia, il tasso leasing è “il tasso interno di attualizzazione per  il  quale  si  verifica  l’uguaglianza  fra  costo  di  acquisto  del  bene  locato  (al  netto  di  imposte) e valore attuale dei canoni e del prezzo dell’opzione di acquisto finale (al netto di imposte) contrattualmente previsti”.

In pratica, il tasso leasing rappresenta il tasso di interesse annuale che viene applicato al leasing, calcolato sulla base di una formula finanziaria, con un procedimento tecnico definito “attualizzazione”.

L’attualizzazione, che è l’inverso della capitalizzazione, è quel procedimento tecnico-matematico secondo il quale, ad esempio, un determinato flusso finanziario futuro viene ricondotto al valore odierno, sulla base di un dato tasso di interesse.

Facciamo un semplice esempio: capitalizzare 100 Euro al tasso del 10% annuo conduce a 110 Euro (100 Euro + 10 Euro di interessi).

Attualizzare significa “riportare” a oggi il valore di 110 Euro al tasso del 10% annuo: l’operazione che si fa è: 110 / (1 + 10%) = 100

La Banca d’Italia ha previsto, per i contratti di leasing, che nel contratto venga indicato il tasso leasing, calcolato con questa metodologia.

In sintesi, il tasso leasing è il tasso per cui si verifica l’uguaglianza tra il valore del bene oggetto di leasing e la somma di tutti i canoni, attualizzati tempo per tempo.

Storicamente, Assilea (l’associazione di categoria che raggruppa i principali Istituti di credito che operano nel mondo del leasing) ha raccomandato ai propri associati di indicare nei contratti il tasso leasing come tasso nominale annuo, ovvero il T.A.N.

Il problema, tecnico, è che il T.A.N. è differente dal tasso leasing, per sua stessa modalità di calcolo.

In pratica, vi è una discrasia tra il tasso leasing e TAN dovuta alle differenti modalità di calcolo.

Questo perché, normalmente, i canoni di leasing sono mensili, mentre il TAN non considera l’effetto della mensilizzazione del pagamento del canone.

Se pago una rata mensilmente, dal punto di vista finanziario è più oneroso che pagare una volta all’anno la rata moltiplicata per 12.

L’unico caso infatti in cui il tasso leasing e TAN coincidono è il caso in cui la rata (canone) sia annuale, circostanza del tutto irrealistica  nella prassi dei contratti di leasing.

Fin qui, si dirà, nulla di particolare: qual è il problema allora?

Il problema è che, formalmente, in quasi tutti i contratti di leasing è indicato un tasso diverso da quello che si dovrebbe indicare, secondo le disposizioni di Banca d’Italia.

A un TAN del 4,00%, poniamo, corrisponde un tasso leasing del 4,07%, se il canone è mensile.

Nel contratto viene indicato come il tasso leasing il 4,00% e non il 4,07%….

Cosa succede quindi?

La recente Sentenza della Corte d’Appello di Torino (n. 699/2018), confermando quando statuito in primo grado dal Tribunale di Torino, ha affermato il principio secondo cui “la sia pur minima differenza tra il tasso indicato nel contratto da quello effettivamente previsto e applicato non può certo evitare di constatare l’avvenuta violazione dell’art. 117 TUB e la conseguente applicazione della sanzione ivi prevista“.

La differenza tra il tasso indicato nel contratto e quello applicato è esattamente la differenza tra tasso leasing e TAN.

La sanzione in questione citata nella Sentenza della Corte d’Appello di Torino è rappresentata dal ricalcolo degli interessi ai tassi BOT a 12 mesi, oggi addirittura negativi.

Si comprende bene che tale principio potrebbe avere un impatto notevole su buona parte dei contratti di leasing oggi in essere, posto che come detto la stragrande maggioranza dei contratti di leasing indica nel contratto il tasso leasing come TAN.

Altri Tribunali, tra cui Milano, si stanno uniformando a tale principio.

Cosa succederà? Non è dato saperlo, ma possiamo immaginare che il contenzioso in tema di leasing sarà destinato a lievitare nei prossimi mesi.