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Servizi di consulenza sui rapporti bancari – +39 346 0102568consulenza@pietropappalardo.it

L’esdebitazione in caso di sovraindebitamento del debitore incapiente

L’esdebitazione del debitore incapiente è una procedura a favore dei soggetti sovraindebitati che hanno ormai perso ogni patrimonio, introdotta dal Decreto “Ristori” (D.L. n. 137/2020), che ha modificato la Legge n. 3/2012 prevedendo la possibilità, per le persone e le piccole imprese che non riescono a far fronte ai propri debiti, di risolvere la situazione attraverso una procedura da presentare in Tribunale.

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Il Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) esperto contabile in materia bancaria

In caso di contenzioso tra un istituto di credito e un cliente, ad esempio riguardo a un conto corrente, il Giudice può ricorrere alla nomina di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) esperto contabile in materia bancaria, che svolge così un ruolo decisivo nell’assicurare un’adeguata rappresentazione e difesa degli interessi del cliente.La sua comprensione dettagliata degli strumenti finanziari, delle procedure bancarie e delle leggi applicabili è essenziale per interpretare correttamente la perizia bancaria, ovvero l’analisi dettagliata delle operazioni finanziare di un cliente condotta da un istituto di credito, e per identificare eventuali irregolarità o malintesi.

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Usura e anatocismo bancario: cosa sono e perché dobbiamo guardarcene

L’usura è definita come “un delitto contro il patrimonio commesso da chi si fa dare o promettere interessi o vantaggi eccessivi in cambio di una prestazione di denaro o di altra utilità”.  La legge 108/1996 ha disposto che il tasso di interesse diventa usurario quando supera del 50% i tassi medi effettivi globali (TEGM) rilevati trimestralmente dalla Banca d’Italia per ogni categoria di operazioni sul mercato creditizio e pubblicati con decreto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze nella Gazzetta Ufficiale.

Dal 14 maggio 2011, i tassi soglia sono determinati aumentando i TEGM di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali.

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Revoca fido e decreto ingiuntivo: cosa fare?

Cosa si intende per revoca del fido bancario?

Con la crisi degli ultimi anni, si assiste sempre di più a situazioni dove un Istituto di credito, preso atto dello sconfinamento ripetuto di taluni clienti, perdurante nel tempo, procede alla revoca del fido.

Spesso, a questa situazione, segue l’emissione di un decreto ingiuntivo a carico del cliente, talvolta eseguito da una nuova società, diversa dalla Banca, che ha acquistato il credito incagliato o in sofferenza (i cosiddetti NPL, Non Performing Loan).

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Revoca fido: le banche, dopo lo stop dovuto alla pandemia, torneranno a revocare i fidi per i clienti più a rischio?

Cosa si intende per revoca del fido bancario?

Il fido bancario consiste in un’apertura di credito concessa dalla banca al correntista per un periodo determinato o indeterminato.

Le più comuni forma di fido sono: il fido di cassa in conto corrente, gli anticipi fatture (o castelletti), gli anticipi per effetti al salvo buon fine, gli anticipi import, gli anticipi export, ecc.

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